In questo articolo vi parleremo della dieta FODMAP e di come essa possa portare benefici a chi soffre di colon irritabile e malattie infiammatorie quali il morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa. Rientrate tra questi? Allora mettetevi comodi e godetevi la lettura!
Dolore e crampi all’addome, stipsi, diarrea, gonfiore addominale, meteorismo e muco nelle feci sono solo alcuni dei sintomi che vengono diagnosticati nei soggetti che soffrono di colite spastica, detta anche sindrome del Colon irritabile. Come premessa iniziale è doveroso dire che, non trattandosi di una vera e propria malattia, è difficile individuare la causa scatenante così come la cura.
Numerosi studi però hanno potuto constatare che l’assunzione di alcuni cibi, lo stress nervoso, le alterazioni ormonali e le conseguenze di malattie infettive forniscono stimoli che possono portare ai sintomi descritti in apertura. E quindi, come porvi rimedio? Il miglior trattamento per la riduzione dei disturbi è quello di adottore una dieta studiata ad hoc, riducendo o eliminando i cosiddetti FODMAP. Ne avete mai sentito parlare? Di seguito vi illustriamo come impostare una dieta FODMAP per colon irritabile!
Cosa sono i FODMAP?
Il termine FODMAP è un acronimo che si riferisce agli alimenti oligo e monosaccaridi fermentabili e polioli. I ricercatori che hanno individuato questa definizione sostengono che i cibi che contengono queste forme di carboidrati esacerbano i sintomi di alcuni disordini digestivi come il colon irritabile e le malattie infiammatorie dell’intestino. Quali alimenti rientrano tra i FODMAP? Nonostante vengano raggruppati nel vasto gruppo dei carboidrati, tra di essi possiamo riconoscere diversi sottogruppi, come alcuni glugidi semplici, certi frammenti di amidi e alcune fibre alimentari. Più nello specifico ci riferiamo al fruttosio contenuto in determinati frutti, nel miele, nell’agave e nello sciroppo di mais, al lattosio, ai fruttani presenti nell’aglio, nelle cipolle, nel frumento, nell’orzo o nella segale, ai galattani contenuti nei legumi e ai polioli che possiamo trovare nella frutta a seme.
Ma com’è possibile che i FODMAP possano causare sintomi tanto diversi tra loro come stipsi e diarrea? Innanzitutto perché questi alimenti tendono a fermentare nell’intestino e quindi a trattenere o richiamare acqua dalla mucosa. Sebbene non ci sia una spiegazione scientificamente riconosciuta, si ritiene che a seguito dell’irritazione causata dai FODMAP, l’intestino possa “paralizzarsi” (stipsi), o non assorbire le fibre alimentari in modo corretto (diarrea).
Dieta FODMAP: che cos’è e come funziona
Ed è proprio qui che entra in gioco la dieta FODMAP, ad ora l’unica riconosciuta come utile per alleviare questi disturbi! In che cosa consiste? Semplicemente andranno limitati tutti quei cibi correlati all’insorgenza dei sintomi, come quelli elencati nel paragrafo precedente. Ricordate però che l’efficacia di questo stile alimentare varia molto da persona a persona, in quanto ogni soggetto reagisce diversamente all’assunzione dei FODMAP.
Se può tranquillizzarvi però, alcuni studi hanno confermato che 3 persone su 4 affette da colon irritabile o malattie infiammatorie dell’intestino hanno riconosciuto un sollievo dai sintomi dopo soli 7 giorni che seguivano questa dieta! In generale questi soggetti hanno constatato la riduzione dei disturbi digestivi, come gonfiore e tensione addominale, flatulenza, diarrea o costipazione, evitando l’assunzione di farmaci. Una bella svolta per migliorare la qualità della propria vita, non vi pare?
Cosa mangiare in una dieta FODMAP per colon irritabile?
Arrivati a questo punto vi starete chiedendo quali siano i cibi vietati e quali quelli consentiti in una dieta FODMAP. Prima di procedere con l’elenco, che vi servirà come vera e propria lista della spesa futura, è bene precisare che un’alimentazione di questo tipo va strutturata in tre fasi: una prima, l’eliminazione, nella quale verranno esclusi gli alimenti contenenti FODMAP per 6-8 settimane, una seconda dove si cercherà di reintrodurli pian piano e una terza, indispensabile al fine di creare una dieta equilibrata e basata sulle proprie necessità.
Fatta questa necessaria premessa, iniziamo a riportare gli alimenti ricchi di FODMAP e che quindi andranno eliminati nella prima fase. Essi sono: latte e derivati freschi, alcuni cereali come frumento, orzo, segale e i loro derivati, certi frutti e verdure come mele, carciofi, cavolfiore, aglio, cipolla e anguria, la frutta disidratata e quella secca, i funghi, i legumi in generale, alcuni semi oleosi come anacardi e pistacchi, i dolcificanti di sintesi, lo sciroppo di mais, il miele e il gelato (sì, anche quello!)
Non disperate, ci sono tanti gustosissimi cibi che potrete consumare tranquillamente! Tra di essi riportiamo i sostituti vegetali del latte (ad esempio il latte di cocco, il latte di mandorla, il latte di riso, ecc..), certi frutti e verdure quali banane, mirtilli, peperoni, carote, cetrioli, uva, spinaci, pomodori, mandarini e lattuga, i semi amidacei come avena, quinoa o riso e le patate (non fritte però!)
In conclusione, chi dovrebbe seguire una dieta a basso contenuto di cibi FODMAP? Sicuramente questa alimentazione è consigliata a tutti coloro che soffrono dei disturbi sopra descritti, ma attenzione. A meno che non si tratti di patologie gravi, questo stile alimentare non può durare per sempre! Dopo la prima fase più acuta, gli alimenti vietati potranno essere reindrodotti poco per volta, sempre ascoltando le sensazioni fornite dal nostro organismo e il fondamentale parere del vostro medico curante.