Indispensabile per la salute delle ossa e per altre funzioni, la vitamina D viene sintetizzata dall’organismo soprattutto mediante l’assorbimento dei raggi del sole a livello cutaneo. Quali sono i valori considerati nella norma? Scopriamolo subito!

Oltre a contribuire al benessere delle ossa, la vitamina D è fondamentale anche per la differenziazione cellulare, la difesa immunitaria e la risposta del sistema nervoso allo stress. Ma quali sono le conseguenze di una carenza di questa importante vitamina? Senza dubbio si potrà verificare un peggioramento del metabolismo scheletrico, con successivo decifit di accrescimento o demineralizzazione delle ossa, a seconda dell’età.

Per comprendere quali siano i valori di vitamina D presenti nel proprio organismo è necessario sottoporsi al cosiddetto test della vitamina D, una specifica indagine diagnostica per nulla invasiva. Ancora vi state chiedendo quando i livelli di vitamina D possono essere considerati normali, bassi o troppo alti? Non preoccupatevi, a breve vi illustreremo quali valori sono considerati ottimali!

Livello ideale di vitamina D

Chi stabilisce quali siano i valori ottimali di vitamina D? Nel corso degli anni sono stati fatti numerosi studi in merito, ma tra i più rilevanti ne possiamo citare tre. Nel 2011 il comitato del National Academy of Medicine ha dichiarato che il livello di vitamina D per potersi considerare in salute è pari a 20 ng/mL (50 nmol/L). Solo tre anni dopo, nel 2014, secondo altre ricerche si è stimato che i livelli sierici più vantaggiosi si avvicinerebbero ai 30 ng/mL (75 nmol/L).

Uno dei più recenti studi, risalente al 2015, afferma invece che per gli atleti siano necessari intervalli da 30 a 40 ng/mL (da 75 a 100 nmol/L).In linea generale i livelli sierici raccomandati di 25(OH)D variano a seconda delle autorità consultate e in base all’età, e l’intervallo di normalità suggerito dall’AIFA equivale a 20 e 40 ng/mL.

Quando la vitamina D è considerata bassa?

I valori di vitamina D possono diminuire nel caso l’alimentazione ne sia povera o per una bassa esposizione alla luce solare. Queste condizioni possono portare i livelli sanguigni < 12 ng/mL (30 nmol/litro), già considerati inadeguati e indice di carenza se paragonati agli standard! L’integrazione alimentare di vitamina D o la terapia farmacologica vengono quindi consigliate in presenza di sintomi quali la ipovitaminosi, che comprende astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate.

In aggiunta, quando i livelli di vitamina D sono carenti si verifica una diminuzione dell’assorbimento totale del calcio alimentare, che può passare dal normale intervalli 60-80% al 15%. Cosa consegue a tutto ciò? Il primo effetto negativo è la demineralizzazione ossea, che nei bambini può provocare il rachitismo, negli adulti l’osteomalcia e negli anziani l’osteoporosi. Attenzione quindi a tenere sotto controllo sempre i valori di vitamina D e a non trascurare eventuali carenze!

Vitamina D: azioni e integrazione

Nel precedente paragrafo abbiamo accennato qualcosa riguardo l’integrazione alimentare di vitamina D: ma come agisce esattamente? Questa vitamina si lega a un recettore nucleare specifico permettendogli di agire come fattore di trascrizione e favorendo così l’assorbimento del calcio nell’intestino.

Se i valori di vitamina D nel sangue sono bassi, l’integrazione o il trattamento farmacologico si rivelano sempre delle soluzioni molto efficaci. Tuttavia è bene ricordare che, poiché la densità dei recettori VDR tende a diminuire con l’età, non sempre l’integrazione e il trattamento farmacologico possono condurre all’effetto metabolico sperato.

Quali sono i sintomi della carenza di vitamina D?

Sicuramente molti di voi si staranno chiedendo se, oltre alle analisi specifiche, esistono campanelli d’allarme che ci possano indicare un’eventuale carenza di vitamina D. Purtroppo, escludendo i rari casi di carenza grave, la maggior parte della popolazione non presenta alcun sintomo evidente, rendendo così ancora più difficile intuire la mancanza di questa preziosa vitamina.

Una piccola percentuale degli individui con insufficiente vitamina D potrebbe manifestare alcuni sintomi vaghi e riconducibili anche ad altri disturbi, quali dolore muscolare, dolore osseo, maggiore sensibilità al dolore, sensazione di formicolio tipicamente a mani e piedi, debolezza muscolare nelle parti del corpo vicino al tronco come la parte superiore delle braccia o le cosce, ondeggiamento mentre si cammina a causa della debolezza muscolare dei fianchi o delle gambe, tendenza alle fratture ossee o spasmi muscolari e tremori.

In questi casi basterà integrare la vitamina D con prodotti specifici per ripristinarne i normali livelli, facendo scomparire qualsiasi sintomo e scongiurando l’insorgere di malattie più gravi.

Ricordate che l’unico modo per tenere sotto controllo i valori della vitamina D è effettuare regolarmente analisi mirate. E se scopriste di esserne carenti? Non preoccupatevi, nella sezione dedicata alle vitamine del nostro shop online troverete tutto ciò che vi occorre!