Che cos’è l’esofagite da reflusso?
Il reflusso gastroesofageo è la risalita involontaria e frequente dei succhi acidi dello stomaco e di parte del contenuto gastrico lungo l’esofago, talvolta fino alla gola.
Quando il disturbo si presenta più volte nel corso della giornata e si associa ad altre complicazioni si parla di malattia da reflusso gastroesofageo. Questa patologia si manifesta in egual misura negli uomini e nelle donne.
I sintomi più comuni del reflusso esofageo
Il sintomo tipico che si manifesta nel paziente con reflusso gastro-esofageo è una sensazione di rigurgito acido nell’esofago, associato a bruciore localizzato al petto e nello stomaco. Può essere favorito da un’indigestione, mentre è raro in caso di gastroenterite.
Il sintomo diventa acuto durante la notte e quando ci si corica. Nei casi gravi, il dolore al petto è così intenso da essere confuso con un attacco di angina pectoris.
A causa della spiccata acidità, il passaggio dei succhi gastrici all’interno dell’esofago provoca l’irritazione delle mucose e, talvolta, delle vie respiratorie e della gola provocando disturbi alle corde vocali, abbassamento di voce, laringite, raucedine, asma e la cosiddetta “tosse da reflusso”.
Spesso accompagnano l’esofagite da reflusso i seguenti sintomi:
alito cattivo
nausea
vomito o rigurgiti
problemi respiratori
tosse o respiro sibilante
singhiozzo
raucedine o alterazioni della voce
mal di gola
dolore toracico o alla parte superiore dell’addome
dolore o difficoltà durante la deglutizione (disfagia)
erosione dei denti.
In alcuni casi ai disturbi gastrici può associarsi anche mal di testa.
I sintomi potrebbero peggiorare quando ci si piega o si assume la posizione sdraiata; inoltre potrebbero aggravarsi anche durante la notte.
La giusta combinazione fra trattamento farmacologico e abitudini alimentari può aiutare a combattere questo problema con successo.
Tuttavia, se i sintomi dovessero persistere è bene rivolgersi al proprio medico curante, che potrebbe prescrivere degli esami o una visita dallo specialista in gastroenterologia.
Le cause del reflusso esofageo
Il reflusso gastroesofageo può dipendere da due cause:
il rilassamento non fisiologico e quindi l’incontinenza, della valvola posta alla fine dell’esofago (lo sfintere esofageo inferiore) che dovrebbe impedire il movimento retrogrado del contenuto gastrico
il prolungato ristagno di cibo nello stomaco.
In condizioni normali lo sfintere esofageo inferiore agisce come una valvola che, insieme alla motilità naturale dell’esofago, impedisce al contenuto dello stomaco di tornare indietro nel suo percorso lungo il tubo digerente.
Un suo malfunzionamento può quindi consentire la risalita di contenuto acido, il cosiddetto reflusso gastrico.
Per digerire il cibo lo stomaco produce infatti acido cloridrico, che abbassa il pH gastrico. Se le sue pareti sono protette dalla produzione di acido grazie al loro rivestimento mucoso (senza il quale ci si ritroverebbe facilmente in preda a una gastrite) lo stesso non vale per la mucosa esofagea, che invece non è protetta dall’azione degli acidi gastrici. Per questo in caso di reflusso si avverte una sensazione di bruciore retrosternale.
Cure e rimedi per il reflusso
In caso si manifestino i sintomi del reflusso gastroesofageo, la diagnosi prevede che il paziente sia sottoposto ad alcuni accertamenti, come per esempio la gastroscopia.
Se effettivamente i disturbi sono riconducibili a questa patologia, il medico può prescrivere diversi rimedi, farmacologici e non.
Farmaci per curare il reflusso gastroesofageo
In caso di reflusso gastroesofageo, i farmaci impiegati per la terapia appartengono a classi diverse in base al loro meccanismo d’azione e al regime di dispensazione.
Gli antiacidi, per esempio, servono per tamponare il contenuto dei succhi gastrici (sono infatti utilizzati come rimedio contro l’acidità gastrica) e si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica.
Anche i farmaci procinetici, usati per accelerare lo svuotamento dello stomaco, sono farmaci di automedicazione. I principi attivi che invece riducono la secrezione acida (anti-H2, inibitori di pompa protonica) richiedono in alcuni casi la prescrizione medica.
Rimedi naturali contro il reflusso
Le cure e i rimedi per il reflusso non sono solo di tipo farmacologico. Per esempio, alcune erbe possono essere utili in caso di disturbi digestivi e per favorire la digestione può essere consigliata l’attività fisica, senza però esagerare con gli esercizi dopo mangiato. Inoltre, nel curare il reflusso gastroesofageo, anche l’alimentazione gioca un ruolo importante. Il trattamento del reflusso prevede infatti la correzione di alcune abitudini a tavola e dello stile di vita, con l’adozione di una dieta leggera, caratterizzata da quattro o cinque piccoli pasti quotidiani e una riduzione dello stress.
È dimostrato che alcuni cibi e determinati comportamenti possono favorire gli episodi di reflusso perché allungano i tempi di svuotamento dello stomaco o sono irritanti.
Ecco alcuni consigli e rimedi per l’iperacidità gastrica e il reflusso:
mangiare lentamente, triturando bene il cibo per disincentivare il rischio di risalita del contenuto gastrico nell’esofago
evitare cibi grassi, insaccati, soffritti, vino bianco, superalcolici, formaggi stagionati, cacao, tè, caffè, agrumi, bibite gassate, pomodoro, menta e il fumo di sigaretta (anche il caffè decaffeinato deve essere evitato, perché anche se non contiene caffeina aumenta i livelli di acidi nello stomaco)
evitare di mangiare frutta molto acida, come gli agrumi e l’ananas
non indossare indumenti troppo stretti ed è meglio evitare di coricarsi subito dopo avere mangiato cercando, se possibile, di tenere un po’ sollevato il capo durante il riposo notturno
evitare i farmaci che possono aumentare l’acidità gastrica, come gli antinfiammatori non steroidei e alcuni ansiolitici
se necessario, perdere peso.
evitare il latte, che tampona l’acidità dello stomaco, ma essendo ricco in grassi può rallentare la digestione e, alla lunga, favorire il disturbo. Il latte deve essere infatti evitato anche in caso di gastrite: per saperne di più, clicca qui.
Dieta antireflusso
Per quanto riguarda in particolare la nutrizione, è bene seguire una dieta sana. Esistono infatti cibi che in caso di reflusso è meglio privilegiare e altri che invece è meglio eliminare, almeno temporaneamente, dalla dieta. Ecco in sintesi gli alimenti “sì” e quelli “no”.
SÌ
Pasta, riso, cereali, patate
Carni magre (pollo, vitello)
Prezzemolo, timo, salvia, basilico, origano, rosmarino
Salumi magri (bresaola, prosciutto crudo, cotto naturale ecc.)
Formaggi freschi o stagionati, leggeri e digeribili (ricotta, grana, caprino tenero, primosale ecc.)
Frutta non acida cotta o frullata
Olio extra vergine di oliva a crudo
Acqua, latte scremato, yogurt, caffè d’orzo, latte di riso
NO
Pane caldo e mollica
Tagli grassi di carne di manzo o maiale, salsicce alla brace, costine ai ferri
Peperoncino, paprika, pepe, zenzero, cannella, noce moscata, curry, salsa di soia, wasabi
Salumi e insaccati (esclusi quelli magri)
Formaggi erborinati (gorgonzola, roquefort, blue) e fondenti (fontina, taleggio, brie, tomini)
Frutti acidi (agrumi, ananas, kiwi e alcuni frutti di bosco) e troppo acerbi
Burro, lardo, panna
Alcolici, bevande gassate e acide, caffè, tè
Come prevenire il reflusso gastroesofageo
Le regole per la prevenzione del reflusso gastroesofageo non sono molto diverse da quelle per la sua cura e per evitare complicanze.
Il primo passo è agire sull’alimentazione, evitando i cibi e le bevande che possono scatenare il reflusso acido, come gli alcolici, le bevande contenenti caffeina e quelle gasate, certa frutta (gli agrumi e il loro succo), il cioccolato, la menta, le spezie, gli alimenti particolarmente ricchi di grassi (come i cibi fritti e i latticini da latte intero), i pomodori e la salsa di pomodoro.
Anche altri accorgimenti alimentari possono risultare utili, in particolare:
evitare di fare attività fisica subito dopo aver mangiato
aspettare almeno 3-4 ore prima di andare a dormire dopo i pasti, perché quando si assume la posizione sdraiata il contenuto dello stomaco preme più forte contro lo sfintere esofageo inferiore, promuovendo così il reflusso
evitare pasti abbondanti, riducendone le dimensioni e ricordando che per una buona digestione è sempre bene masticare accuratamente il cibo.
Infine, per la prevenzione del reflusso acido può essere utile:
mantenere il peso nella norma, perché il tessuto adiposo in eccesso aumenta la pressione sullo stomaco spingendo il suo contenuto nell’esofago
evitare capi di abbigliamento o cinture troppo stretti in vita: stringendo lo stomaco possono favorire lo spostamento del cibo nell’esofago
dormire con la testa sollevata di circa 15 cm
assumere eventuali farmaci con una quantità adeguata di liquido
nel caso in cui si vengano prescritti farmaci per il trattamento di altre malattie, chiedere al medico se possono promuovere il reflusso acido
non fumare
ridurre lo stress.