I farmaci equivalenti sono ben noti per la loro efficacia e sicurezza, eppure in Italia non sono così utilizzati come negli altri Paesi europei. Come mai? Sveliamo insieme alcuni falsi miti e credenze popolari che ancora vi aleggiano intorno!
Nonostante gli studi e le numerose ricerche effettuate sui farmaci equivalenti, la maggior parte della popolazione italiana continua a preferire quelli “brandizzati”. Solo una questione di marketing? Probabilmente sì, in quanto un farmaco equivalente costa meno rispetto a uno originale, pur avendo la stessa composizione qualitativa e quantitativa di sostanze attive e la stessa forma farmaceutica del medicinale di riferimento.
La questione prezzo però è un tema che non affligge gli italiani, almeno per quanto riguarda i medicinali. Nelle regioni più a basso reddito infatti si registra il maggior consumo di farmaci originatori! E come si spiega questo fenomeno, per certi versi tutto italiano? Vediamo insieme tutto ciò che bisogna sapere sui farmaci equivalenti!
Cosa sono i farmaci equivalenti?
Un farmaco viene definito equivalente quando ha la stessa composizione qualitativa e quantitativa in termini di sostanze attive e la stessa forma farmaceutica, nonché una bioequivalenza rispetto al medicinale di riferimento dimostrata da studi appropriati di biodisponibilità. A volte la versione equivalente di un farmaco può essere differente nella forma, nel colore della compressa o della capsula, ma queste differenze non influiscono sull’effetto del farmaco.
I medicinali equivalenti sono una valida alternativa rispetto a quelli originatori per chiunque desideri risparmiare un pochino. Essii costano meno perché di qualità inferiore? Assolutamente no! Come già visto essi contengono lo stesso principio attivo e anche nella stessa quantità che si trova nel farmaco di marca e soddisfano gli stessi requisiti normativi. Vengono però venduti a un prezzo più basso in quanto il loro processo di sviluppo non prevede i tempi e i costi della ricerca.La questione costo spesso fa percepire i medicinali equivalenti come scelte di serie B, o comunque non validi come quelli di marca. Se anche voi avete queste credenze, potete dormire sonni tranquilli e nei prossimi paragrafi vi sveleremo il perchè!
I dubbi sui farmaci equivalenti
Nonostante i numerosi studi e le ricerche svolte sui farmaci equivalenti, c’è ancora chi dimostra una certa diffidenza, ritenendo che questi siano una “seconda scelta” rispetto a quelli di marca. Se anche voi nutrite questi dubbi, d’ora in poi potete stare tranquilli: i medicinali equivalenti, così come tutti gli altri farmaci in commercio, prima di essere venduti devono ottenere un’approvazione che conferma che il farmaco rispetti tutti i requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia.
Al di là di questa certificazione, rilasciata dall’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, esistono ulteriori obblighi da soddisfare per tutto il ciclo di vita del farmaco, che includono il controllo della sicurezza del farmaco anche dopo il lancio attraverso le stesse pratiche di farmacovigilanza utilizzate per i farmaci originatori. Tutto ciò può bastare per farvi avere un po’ più di fiducia nei confronti dei medicinali equivalenti?
A ogni medicinale il suo farmaco equivalente
O forse no? Dovete sapere che per poter immettere sul mercato un farmaco equivalente, il suo corrispettivo originatore non deve essere protetto da brevetti. Detto ciò può anche capitare che in alcuni Paesi non sia reperibile una versione equivalente di un determinato prodotto, mentre in altri sì.
Ci teniamo a ricordare però che un farmaco equivalente è bioequivalente al farmaco originatore di riferimento e soddisfa gli stessi standard di qualità, controllati da specifiche Autorità regolatorie, che ne continuano a monitorare la sicurezza anche dopo l’approvazione. Il tutto avviene affinché possa essere garantita la totale efficacia del farmaco equivalente così come i suoi profili di sicurezza.
Perchè scegliere i farmaci equivalenti?
Se giunti quasi al termine di questo articolo siete ancora perplessi riguardo l’efficacia dei farmaci equivalenti, vi forniremo nuove tesi pronte a scongiurare ogni vostro dubbio. Un medicinale equivalente è altrettanto sicuro del medicinale di marca, perché può usufruire dei dati acquisiti durante i numerosi anni di commercializzazione (in genere più di dieci) del medicinale di riferimento.
Inoltre anche per i farmaci equivalenti il monitoraggio del rapporto beneficio/rischio viene fatto regolarmente con il rilevamento, tramite le segnalazioni raccolte dalla Rete Nazionale di Farmacovigilanza, di reazioni avverse o di mancata efficacia associate ai medicinali.
Non dimentichiamo infine che le alterative equivalenti hanno un prezzo ben inferiore rispetto ai farmaci di marca, un gran bel vantaggio per il vostro portafoglio!
Siamo sicuri che questo articolo vi abbia fornito nuovi spunti di riflessione riguardo i farmaci equivalenti. La prossima volta che vi recate in farmacia, sentitevi liberi di esprimere tutte le vostre curiosità a riguardo, un team di professionisti esperti saprà offrirvi i migliori consigli!